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Il fiore calpestato La faccia tra le mani i graffi sui seni niente più lacrime a lavarti la pelle guardi nel vuoto e immobile tremi
e un gelo ti inchioda povero fiore reciso e calpestato sbattuto per terra abusato ed umiliato
fatichi a respirare non riesci più ad alzarti non sai riaprire gli occhi e immobile tremi…
è un esplodere di dolore un oceano di rabbia un grido di vergogna un urlo silenzioso, gelido e dolente che lacera la notte e cresce lentamente
e niente più parole e risate con le amiche, quelle scarpe favolose, quei brividi d’amore
è tutto andato in pezzi è tutto calpestato rimane la paura, l’abuso della carne, l’angoscia che perdura…
bocche deformi, mani che offendono, palpano e straziano risate sguaiate rantoli di belve assetate di dolore maledetti demoni, vigliacchi e senza onore
e immobile tremi… stai ancora tremando piccolo fiore sbattuto per terra senza conforto, senza più amore. Davide Serra
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