marianna* |
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| Il terzo tempo è un lavoro sincero. Un film intimo in cui il rugby fa da sfondo a storie di personaggi problematici: il giovane appena uscito dal riformatorio (e a rischio carcere), il suo assistente sociale (Stefano Cassetti, l'ex “Roberto Succo”) e la figlia di quest'ultimo. Si raccontano complicate dinamiche familiari e un rapporto di stima e amicizia che nasce da forti tensioni. Una storia su come ci si rimette in piedi dopo aver incassato le batoste della vita. Una narrazione molto classica, piazzata però al posto giusto: la provincia romana, l'hinterland del Lazio che affascina con i suoi colori e atmosfere. Ritmo e ambientazione che quasi sembrano uscite da un tipico film indipendente americano con paesaggi lontani dall'ansia metropolitana, dove però i problemi sono altrettanto complessi. Il terzo tempo, scritto e sceneggiato da Enrico Maria Artale con Luca Giorndano e Alessandro Guida, è prodotto da Filmauro (De Laurentis) e il Centro Seperimentale di Cinematografia, con i sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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